Logistica distributiva: il trasporto via terra

È il modo di trasporto più semplice, comune e utilizzato. Soprattutto in Italia. Il trasporto merci via terra, che può essere inteso sia su gomma sia su ferrovia, ha conosciuto il boom nel XX secolo grazie alla diffusione delle strade in asfalto, alla costruzione di linee ferroviarie più veloci e all’avvento delle autostrade. La realizzazione di queste opere ha permesso di collegare i territori in modo molto più capillare, raggiungendo zone che prima erano spesso inaccessibili. Ma esattamente, di cosa si parla quando ci si riferisce al “trasporto via terra”? Indaghiamo il tema in questo articolo.
Trasporto via terra: tutte le informazioni
Come abbiamo accennato, il trasporto via terra comprende due sotto-categorie: la strada e la ferrovia. Di solito le aziende prediligono le spedizioni su strada quando si tratta di collegamenti brevi e facilmente raggiungibili, mentre scelgono il treno per affrontare grandi distanze, dove servono più giorni per far arrivare a destinazione le merci.
Quando un’azienda decide di utilizzare il trasporto via terra è solita operare una distinzione tra “merce sfusa” e “pieno carico” prima di decidere quale soluzione adottare. Per “merci sfuse” si intende la possibilità di prenotare gli spazi per uno o più bancali su un autocarro o sulla carrozza di un treno. Questo permette di dividere i costi di spedizione con altre aziende che hanno anch’esse acquistato quello spazio. Molti trasportatori hanno prezzi fissi per le merci sfuse e in gergo tecnico si parla di LCL: Less than a Container Load. Con “pieno carico” o FCL (Full Container Load) ci si riferisce invece al fatto che il cliente prenota un autocarro completo o un’intera carrozza ferroviaria e in questo caso i costi di spedizione aumentano.
Attualmente il trasporto su gomma in Italia è il più impiegato ed è in forte crescita, e anche a livello internazionale il trend è positivo. I motivi sono diversi: si tratta di un servizio altamente personalizzabile, un vero e proprio “porta a porta” con orari flessibili, che può andare incontro alle esigenze di ogni cliente con diverse formule, dalla spedizione urgente a quella programmata, dal groupage al carico completo. Si tratta poi di un servizio adatto a carichi minimi e che è possibile monitorare, seguire ed eventualmente modificare anche “real time” con i moderni servizi di tracing e tracking. Un approfondimento su questo tema si trova al link “Come i Big Data migliorano il processo logistico distributivo”.
Inoltre, per il trasporto su strada assume una peso sempre maggiore il commercio elettronico, considerato un fattore di crescita e sviluppo della logistica cittadina. Le richieste dei consumatori, sempre più esigenti, condizionano inevitabilmente la tipologia di trasporto che un’azienda è chiamata a scegliere al momento della delivery.
Tra i limiti del trasporto su gomma, invece, c’è innanzitutto l’impatto negativo sull’ambiente: questa soluzione comporta un aumento sempre più marcato dell’inquinamento, della rumorosità, del traffico, degli incidenti. Secondo le direttive europee entro il 2030 il 30 per cento delle merci dovrà viaggiare su rotaia, mentre prima del 2050 bisognerà abbattere della metà le emissioni di gas serra, un risultato più facile da raggiungere contenendo la crescita incontrollata del traffico su strada e rivalutando il ruolo delle ferrovie.
Oltre alle richieste dei consumatori e all’impatto dell’inquinamento, quali sono gli altri fattori che impattano sul settore logistico distributivo? Indagali tutti leggendo il nostro paper “I trend disruptive che stanno cambiando il mondo della logistica”: clicca l’immagine qui sotto per leggerlo!
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