Internazionalizzazione verso gli Stati Uniti: i termini da sapere

Abbiamo già più volte sottolineato come gli Stati Uniti siano un terreno fertile per le esportazioni delle merci italiane. La conferma di quanto il Made in Italy sia apprezzato arriva dai dati degli ultimi mesi, che vedono un aumento delle importazioni sia per quanto riguarda capi di abbigliamento e accessori, ad esempio occhiali da sole e gioielli, sia di prodotti del settore meccanico e del design.
Va considerata, però, la complessità del mercato americano: 50 Stati che si differenziano tra di loro dal punto di visto legislativo ed economico. Condurre un percorso di internazionalizzazione non è semplice: le procedure e i documenti da preparare sono numerosi e vanno realizzati senza errori, pena la possibile non riuscita dell’esportazione e il blocco delle merci.
Un’altra questione spinosa è venuta alla luce qualche settimana fa: i dazi doganali imposti dall’amministrazione Trump ai beni agroalimentari provenienti dall’Europa, tra cui, ovviamente, gli ottimi prodotti del nostro Paese. Tale cambiamento, però, non deve spaventare. Sembra paradossale ma l’aumento dei dazi potrebbe portare all’Italia un calo delle esportazioni pari a $150 milioni (di formaggi e liquori) e contemporaneamente un rialzo delle stesse esportazioni di $320 milioni (di vino, olio e altre categorie). Qual è la ragione? I dazi colpiscono specialità alimentari anche di altri Stati Europei, andando così a favorire in alcuni casi, come per olio e vino, quelli prodotti in Italia. Un esempio su tutti: l’olio realizzato in Spagna subirà una tassazione del 35%, ma nessun dazio sarà attribuito all’olio Made in Italy.
Sei pronto a internazionalizzare la tua impresa e vuoi conoscere i termini fondamentali del settore? Continua a leggere e scopri il nostro glossario contenente i termini indicati da Unioncamere e dalle Camere di Commercio di alcune città italiane.
Può esserti utile anche avere una panoramica su come internazionalizzare il tuo business in America: se vuoi conoscere il mercato, le opportunità e le principali considerazioni, ottieni gratuitamente il nostro white paper!
Il Glossario export e internazionalizzazione
Antidumping
Rappresenta la procedura usata dalle autorità finanziarie dei vari Paesi per controllare il dumping, un comportamento scorretto che consiste nel vendere un bene in un mercato estero, ad un prezzo più basso rispetto a quello di produzione o vendita nel mercato di origine.
Autorizzazione all'esportazione
Consiste nella modulistica necessaria per esportare i prodotti della Tabella Export. Questa consta in una lista di merci che tengono in considerazione le politiche commerciali e gli interessi valutari di ciascuno Stato, in base a parametri qualitativi, quantitativi e geografici. L’Autorizzazione all’Esportazione è reperibile presso la CCIAA, la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, alla quale l’impresa è iscritta.
Bill of loading
Si tratta della polizza di carico, un documento di trasporto marittimo prodotta dallo spedizioniere. Viene chiamato Airway Bill nel caso il trasporto dei beni avvenga per via aerea. Il bill of loading può anche fungere da titolo di credito.
Certificato di origine
L’azienda deve compilare questo documento e farlo visionare presso l'Ufficio commercio estero della Camera in cui lo ha ritirato. Il Certificato di origine, come dice il suo nome, dimostra la provenienza della merce.
DAU - Documento Amministrativo Unico
È il modulo ufficiale da usare per compilare la dichiarazione doganale. L’esportatore sceglie, così, il regime doganale da dare alla merce.
Dazio
Il dazio consiste nella tassazione, da parte di alcuni Paesi, di determinati prodotti. Se la somma corrispondente al dazio non viene pagata dal soggetto che ritira le merci, queste vengono bloccate alla dogana. Alcuni Stati assumono il dazio come mezzo proibizionistico. Può essere di due tipi: “ad valorem” se viene calcolato in base alla categoria merceologica del bene, oppure “specifico” se viene misurato applicando una quota per unità di misura.
Per approfondire la recente imposizione dei dazi da parte degli Stati Uniti all’Unione Europea, leggi il nostro articolo “Dazi doganali USA: suggerimenti per affrontare la situazione”.
Deposito
Per deposito si intendono quelle strutture che possono conservare i prodotti esportati senza che questi siano sottoposti all’imposizione tributaria, mentre si attende l’attribuzione della destinazione finale. Sono luoghi autorizzati e controllati dall’autorità doganale.
Documento di trasporto
Insieme di documenti che provano la stipulazione del contratto di trasporto tra esportatore e vettore. Servono a certificare la presa in carico dei prodotti da parte del vettore, ad obbligare lo stesso vettore a conservare, trasportare e consegnare le merci nelle medesime quantità e condizioni.
Etichettatura delle merci
Alcuni prodotti, come abbigliamento e alimenti, devono prevedere un’etichetta in cui viene specificato il nome del prodotto, il Paese di origine, il nome e l’indirizzo del produttore, il peso, lo stato fisico del bene e altri elementi che permettano di identificarlo. Spesso l’etichettatura deve seguire norme e criteri locali; se non viene eseguita con attenzione si può arrivare alla confisca della merce.
Harmonized Tariff Schedule
È la risorsa per determinare i dazi doganali delle merci importate negli Stati Uniti. Il documento è costituito da 4000 pagine colme di codici da assegnare secondo le caratteristiche di ciascun prodotto. Gli HTS americani sono composti da ben 10 cifre.
Nomenclatura combinata
Consiste in un codice identificativo dato al prodotto, uniformato in quasi tutti gli Stati. La nomenclatura permette di facilitare le pratiche doganali, consentendo di risalire alla merce indicata in fattura.
Rischio Paese
Chiamato in inglese “country risk” identifica il rischio a cui è soggetto il capitale investito all’estero. Dipende dalle condizioni politiche ed economiche del Paese di importazione: un rischio alto può tradursi in un mancato rimborso del credito o in una svalutazione dell’investimento stesso. Il Rischio Paese deriva ad esempio da interdizioni o restrizioni sul rimpatrio dei capitali, cambiamenti normativi e fiscali, decise svalutazioni.
Temporanea esportazione
La temporanea esportazione identifica lo spostamento della merce in un Paese per un periodo limitato di tempo. I prodotti sottoposti a questa pratica sono quelli esposti durante fiere o manifestazioni culturali, oppure sottoposti a riparazioni o trasformazioni. Per far entrare la merce nello Stato si può pagare una cauzione alla dogana o sotto scorta di un Carnet ATA. I beni devono poi essere reimportati nel Paese di provenienza; in caso contrario la temporanea esportazione deve essere trasformata in definitiva, previo pagamento del dazio doganale corrispondente.
Queste sono solo alcune delle parole chiave del percorso di internazionalizzazione.
Per condurre un’esportazione di successo, l’aiuto di un esperto fa davvero la differenza. Un partner preparato conosce tutte le procedure e può darti il supporto necessario in ogni fase del processo, anche in caso di imprevisti e difficoltà.
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