Internazionalizzare il proprio business: i vantaggi

Le PMI italiane rappresentano circa il 99% del totale delle imprese italiane e vengono considerate l'asse portante dell'economia del Paese: il loro peso sulla struttura produttiva nazionale è risultato decisamente superiore rispetto a quello osservato nelle altre maggiori economie europee.
Il dibattito sull’importanza della PMI nel panorama locale non è sicuramente nuovo: ogni giorno ne sentiamo parlare online, sui quotidiani o in programmi tv.
Vogliamo però analizzare la situazione dell’imprenditoria italiana sotto un punto di vista differente: quali saranno le future sfide da affrontare per affermarsi anche a livello mondiale?
Tra le più quotate rientrano i mutamenti rapidi della tecnologia e la globalizzazione. Per far fronte a questo scenario in continua evoluzione, una delle strade da intraprendere è quella dell’internazionalizzazione aziendale.
Perché internazionalizzare il proprio business
Vediamo insieme quali sono i vantaggi derivanti da un processo di internazionalizzazione:
1. Crescita ed espansione dei propri affariSembra forse scontato parlarne, ma tra i principali obiettivi di apertura di un business, vi è proprio quello di creare un giro d’affari che vada oltre il confine nazionale, per ampliare la propria clientela e diventare più competitivi. Questa forte motivazione spinge l’imprenditore a voler esportare all’estero, al fine di allargare la propria base di mercato. Nel momento in cui il piccolo imprenditore riuscirà a pianificare una strategia adeguata per poter entrare su un altro mercato, potrà diventare maggiormente competitivo rispetto ai suoi concorrenti che si limitano al tradizionale mercato locale.
2. Promozione del Made in Italy nel mondo
L’Italia, da sempre, è uno dei Paesi più apprezzati all’estero per l’artigianalità e la grande cura dei propri prodotti. A chi non è mai capitato di andare in vacanza all’estero e di trovare in grande quantità imitazioni del gusto italiano nella moda, oppure dei sapori esclusivi della nostra cucina? Il desiderio di internazionalizzarsi può essere letto anche come una sfida al fenomeno dell’italian faking nel mondo, e dirigersi verso quei mercati che apprezzano il made in Italy (ad esempio gli USA) può portare grandi benefici al proprio business.
3. L’incontro di due culture è sempre un arricchimento
Decidere di operare su mercati diversi può essere un grosso vantaggio anche a livello culturale. Avere a che fare con nuovi mercati consente di interfacciarsi con un diverso tipo di management, differenti abitudini e nuove idee di business. La chiave per il successo risiede nel fatto di non rimanere nella propria “comfort zone”: l’apertura mentale è uno dei modi migliori per cogliere nuove opportunità ed espandere i propri confini! Per un approfondimento su questo tema, puoi leggere anche “Interagire con la cultura americana: la soluzione di SI-Log Network”.
4. Oltre la globalizzazione: il fenomeno della “glocalizzazione”
È da tempo ormai che il fenomeno della globalizzazione ha ridefinito gli standard in ogni settore, oscurando a volte le piccole identità locali più nascoste.
Da parte dell’imprenditore italiano, il desiderio di internazionalizzarsi sta a significare anche la voglia di rivalorizzare le proprie origini e le proprie peculiarità, favorendo il fenomeno di glocalizzazione: riuscire a portare la propria artigianalità locale in ogni parte del mondo, con un’adeguata struttura societaria (e con l’aiuto di un partner affidabile e competente).
In conclusione, il fenomeno dell’internazionalizzazione è il naturale effetto del rapido incremento degli scambi economici tra i vari paesi avvenuti negli ultimi 50 anni. Per coglierne tutti i vantaggi, tuttavia, sarà responsabilità dell’imprenditore fare le scelte giuste per ampliare il proprio business nei Paesi prescelti. Il consiglio è quello di affidarsi ad un partner preparato, che possa supportare l’impresa durante tutto il percorso di internazionalizzazione.
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