Esportare in USA: le domande più frequenti

Con un PIL in crescita che, secondo i dati rilevati dal Bureau of Economic Analysis, nel terzo trimestre del 2017 ha riportato un balzo in avanti pari al 3,3%, l’economia degli Stati Uniti rimane ancora tra le più floride e competitive al mondo. Questo è solo uno dei motivi per cui gli imprenditori italiani guardano con interesse all’internazionalizzazione negli Stati Uniti.
Prima di iniziare un simile percorso, però, ci si pone una serie di domande. Quali sono le più frequenti? Tentiamo di fornire qualche risposta sulla base dei consigli forniti da ICE.
1. Per un imprenditore italiano, quali sono i settori del mercato americano in cui conviene investire?
Per il Made in Italy, i settori economicamente più attrattivi del mercato statunitense sono:
- beni di consumo;
- informatica e telecomunicazioni;
- chimica fine/farmaceutica;
- Life Sciences;
- automotive;
- meccanica strumentale.
2. Quali sono i migliori canali di vendita?
La scelta del giusto canale di vendita è un passaggio fondamentale nella strategia di ingresso su un nuovo mercato. Negli Stati Uniti i più frequentemente utilizzati sono:
- buyer: figura interna ad un’azienda di distribuzione responsabile dell’acquisizione di beni e servizi indispensabili per l’attività commerciale;
- partecipazione a fiere specializzate: un’efficace modalità di approccio al mercato per acquisire nuovi contatti o consolidare la propria presenza;
- agenti/broker: un agente o un broker hanno poteri di rappresentanza e promuovono il prodotto facilitando la stipulazione di contratti di vendita con distributori locali o acquirenti finali;
- joint venture: la costituzione di una joint venture presenta il vantaggio di avvalersi delle conoscenze di mercato e di marketing di un partner americano;
- licensing: modalità con cui l’impresa estera concede ad una società locale la licenza per l’utilizzo di propri marchi, brevetti e know-how tecnologico, in cambio di royalties e/o altri benefici finanziari;
- commercio elettronico: consente di entrare direttamente in contatto con il consumatore finale, evitando la filiera distributiva e riducendo i costi;
- canali televisivi di vendita: il loro utilizzo è rilevante nella strategia di vendita di aziende medio-grandi non radicate sul mercato, poiché è in grado di raggiungere numerosi acquirenti;
- franchising: un canale che può consentire una rapida crescita nel mercato ma necessita di un marchio già conosciuto a livello internazionale;
- commesse pubbliche: ciascuno Stato, contea e municipalità più o meno grandi appaltano contratti pubblici che rappresentano una grande opportunità per impresa in grado di fornire i beni o servizi richiesti.
3. Regole, usi e costumi del mercato americano: quanto sono importanti per chi vuole esportare?
Le regole americane, giuridiche e commerciali, nonché gli usi e i costumi d’affari, sono diversi da quelli vigenti in Italia e sono fondamentali per interagire al meglio con la cultura locale. Per un approfondimento su questo tema puoi leggere anche “Interagire con la cultura americana: la soluzione di SI-Log Network”.
Gli Stati Uniti sono retti da un ordinamento di tipo federale, che si compone degli ordinamenti propri dei 50 Stati che ne fanno parte, più il District of Columbia. Ciascuno di questi è caratterizzato da una propria giurisdizione, la quale si somma all’ordinamento elaborato dal Governo Federale.
La popolazione è quindi soggetta ad una duplice disciplina: quella proveniente dal diritto federale, che vale per tutti i cittadini di tutti gli Stati, e quella proveniente dal diritto statale, che si applica all’interno dei singoli Stati. In caso di conflitto di applicazione, prevale il diritto federale. I trattati internazionali hanno la medesima forza impositiva delle leggi federali, mentre le costituzioni dei singoli Stati sono subordinate al diritto federale e ai trattati internazionali.
4. Costituzione societaria: come fare?
Costituire una società negli Stati Uniti per poter svolgere la propria attività in loco è molto spesso la scelta migliore per le imprese.
La costituzione di una società negli USA rappresenta un’operazione abbastanza semplice dal punto di vista procedurale, il cui disbrigo avviene nel giro di 48 ore e, a seconda dei casi, anche meno.
Negli Stati Uniti è possibile costituire una società anche in uno Stato diverso rispetto a quello nel quale si intende operare, purché essa si registri regolarmente anche negli altri Stati come entità operativa che svolge business all’interno di quel territorio. Elemento essenziale al momento della costituzione di una società è rappresentato dalla forma societaria che si intende scegliere. Negli Stati Uniti, come anche in Italia, sono presenti numerose forme societarie ma le più tipiche sono la LLC e la Corp.
Le entità societarie negli USA sono soggette ad una serie di imposizioni fiscali, sul piano federale (uguale per tutti gli Stati), su quello dello Stato di costituzione e su quello degli Stati in cui si svolge l’attività d’impresa.
Queste sono solo alcune delle domande a cui gli imprenditori cercano risposta quando considerano di internazionalizzare la propria impresa. Appoggiarsi ad un partner affidabile e che abbia un’esperienza provata permetterà di sciogliere ulteriori dubbi.
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